mercoledì 16 gennaio 2013

2012 – parte 4

di Massimo Enzo Grandi – tra il 20120822 e il 20120831

(Rileggendo “Conversazioni con Dio – Vol. 3” di Neale Donald Walch)

Tutto ok. Vedi di leggere con attenzione.

Sto leggendo il libro e sono a pag. 116 dove si parla di poteri psichici. Cosa mi dici?

Come sai già molto bene, questa parte di discorso è abbastanza importante. Tu ultimamente ti stai ponendo un po’ troppo sul livello di Neale dove cerca di avere la rivelazione su come venire a conoscenza del famoso segreto per predire il futuro. Questo atteggiamento è proprio quello che impedisce al Panda (riferito al film Kung-Fu Panda) di essere veramente ciò che è (o vuole essere). Egli infatti collega il suo ideale ad una cosa esterna a lui che “non possiede”, ma rendendosi conto che ciò che vorrebbe avere non esiste, arriva a realizzare che proprio questo mistero esterno era quello che gli impediva di realizzarlo come parte già integrante del suo essere.

A questo punto io non so che domande fare ma sono molto più curioso delle risposte…

Le risposte sono tute già da te. Ti manca solo una possibilità di mettere in pratica tutto ciò che sai e tu credi di poterlo fare solo quando sarai nella tua casa in Portogallo. Ed è proprio per poterci andare che invece dovresti cominciare già da adesso ciò che devi essere.

Mi puoi ricordare cosa “devo” o “dovrei” essere?

Ciò che è un “IO SONO”. Perfetto nel suo divenire. Un punto di consapevolezza in espansione nel vuoto assoluto.

Ora immagina come puoi evitare le sofferenze che provi nelle molteplici manifestazioni che hai assunto. Proprio come stai pensando il primo passo è quello più importante, evitare una generalizzazione che ti separa da ciò che l’illusione ti fa credere separato da te e che ti fa credere che io sia separato da te. Evita quindi di rivolgerti alla mente delle altre tue verità con termini tipo “io”, “tu”, “lui” oppure “voi” e “loro”. La cosa più efficace è il noi. Noi crediamo che i nostri problemi siano dovuti a fattori esterni alla nostra essenza proprio per il fatto che fatichiamo ad includere tutto il “resto” in noi.

Fondendoci con il tutto ci è più facile ascoltare “l’io sono” in un vero e proprio “coro angelico” che esprime ed esalta la propria gioia di questa unione.

Cosa ne dici di una ?Riregchiata? (accidenti a me, dopo un discorso così importante non ho trascritto correttamente la domanda, ma tutto accade per un motivo, forse era una cosa talmente sciocca che non meritava di venire trascritta…)

Se puoi farla la fai, altrimenti no…

---

Se tutto è illusione, anche la vita stessa lo è… d’accordo, ma l’illusione di chi?

L’illusione dell’essere.

Ma l’esistenza stessa dell’essere a questo punto è da mettere in dubbio in quanto essa stessa parte dall’illusione.

Non esattamente, ciò che ti confonde ora è il paragonare l’essere in divenire all’essere e basta. Nel momento che l’essere pensa diventa essere in divenire e ti fa perdere il contatto con la semplicità eterna dell’essere. Tutto allora diviene complesso, portando ulteriore confusione.

Cioè nel momento stesso che mi rendo conto che potrei “non essere” praticamente invece dò proprio il via al pensiero di “essere”.

Più o meno. La definizione è molto più reale che non quella dell’illusione.

Wow! Shakespeare assume un aspetto più profondo.

La vita stessa dunque è solo la “paura” di non “essere”

Più che la paura direi che è la ricerca della propria esistenza partendo da un punto apparentemente esterno a te stesso.

La genesi insomma. Io che immagino qualcosa oltre a me poi lo pongo in uno stato di luci ed ombra dapprima in modo da avere un ambiente (universo, spazio, la terra) dove posizionare un’immagine simile a ciò che credo di essere (un’immagine che racchiude quindi una ?*? parte della mia coscienza). Visto che questa “immagine” (Adamo?) non ha la nozione di se stesso (come non ne avevo io stesso prima di avere il “pensiero”) risulta apatica. La completo allora con qualcosa di più simile a lui (Eva) che lo porta a continuare a pensare, quindi a continuare con la creazione…

Ben detto. Sintetico ma molto ben specificato.

Continuo però ad essere angosciato dal pensiero comune dell’eternità, entrando nel mio pensiero profondo per analizzare questo concetto vengo “distratto” dal benessere che provo in questo stato e quindi “dimentico” lo scopo della mia introspezione, ma non vedo questo fatto come una risposta al mio interrogativo, semmai più una fuga dalla “realtà”.

Infatti è così. Se dovessi renderti conto di tutto ciò che sta dietro un muro, significa che il muro stesso non esiste, quindi cadrebbe anche il desiderio originale di sapere cosa c’è dietro il muro. NB che questo muro lo hai costruito proprio tu stesso con l’intento di scoprire cosa puoi creare da questa parte, non cosa hai lasciato di tua spontanea volontà dall’altra.

---

Il punto è proprio… vorrei?... posso?

Si.

Vorrei?... ottengo?

Se veramente vuoi allora nulla si oppone al raggiungimento di ciò che desideri. Anche se il tuo modo di vedere le cose in modo distorto (tipo “ è impossibile che io possa ottenere ciò che voglio così facilmente”) ti ostacola. La tua convinzione di raggiungere quel preciso punto che hai spesso accennato ti farà arrivare li prima o poi, e sarà nel modo che hai scelto che avvenga.

Mi sembra di scrivere un sacco di stupidaggini.

Non è vero. Sono pensieri forse espressi in modo inappropriato, ma il loro significato è inequivocabile, cerca di non perderti nella forma ma entra in modo più intuitivo nel significato più profondo, nulla può ferirti.

Wow… già a pagina 2…

Si, però dovresti anche sapere cosa scrivi, non puoi semplicemente aspettarti sia le domande che le risposte.

Ok, allora: Help! Sono sempre in attesa di una idea che mi faccia finalmente uscire da questa situazione.

Anche se sai benissimo che tutto si sistemerà per il meglio.

E lunedì? Ho ragione ad essere contrario? (non ricordo in merito a cosa)

Non sai neppure cosa succederà. Come al solito pensi già alle cose prima del necessario.

---

Perché mi sento così ferito dal comportamento delle altre persone?

Semplicemente perché non stai bene.

E perché non sto bene? Qual è il mio malessere?

È tutto legato a problemi a livello cerebrospinale.

---

Tu fai quello che senti di fare senza aspettarti qualcosa in cambio. Solo così sei sicuro di fare ciò che tu ami e non ciò che amano gli altri.

Sono cose che non è facile spiegarle(?). Non ti toccano più. Ora funzionerà tutto in modo diverso.

Peggio? Non avrò più la possibilità di divertirmi come facevo prima?

No, non intendevo quello, solo che sarà molto improbabile che ti trovi a contatto con quel genere di infezioni(?)

---

Non è quello il problema. Il punto è che non ti piaci più.

No assolutamente.

Io ora chiedo a te, Dio, di mostrarmi cosa realmente mi aspetta di così meraviglioso che devo portare questa pazienza senza fretta e senza esitazione.

Vuoi ancora una prova insomma.

Non la chiamerei prova ma certezza. Ok, puoi dirmi di avere fede, ma come coltivare questa fede se non con una promessa più chiara e manifesta relativamente al mondo che conosco?

Non hai tutti i torti, anche se sai esattamente come stanno veramente le cose.

Quindi picche?

Forse si e forse no.

Tutto ciò non ha senso. Visto con la logica e la ragione con cui sto valutando l’esistenza stessa – modo che per altro non è di mia esclusiva ma è lo stesso per tutti – non dovrebbero esserci dubbi che tutto ciò è solo frutto di una “fantasia”. Non trovo il senso nelle cose!!!!

Forse le guardi dal lato sbagliato.

Come si può scorgere il senso di ciò che ci pesa? Probabilmente se non lo vedo non è perché sono stupido, ma semplicemente perché non me lo lasci vedere.

Tutto ciò che si trova da questa parte del muro è un effetto di ciò che c’è dall’altra parte, e quello che c’è dall’altra parte esiste solo grazie all’essenza che c’è da questa.

---

Sto entrando in crisi…

Allora cerca di starne fuori, visto che te ne rendi conto.

Quasi io voglia entrarci…

È quello che stai facendo. Ci vuoi entrare per non dover più combattere e avanzare.

Da quanto combatto senza sapere per cosa?

Non si tratta di sapere per cosa, ma di combattere e basta.

Così senza motivo?

No, non senza motivo, ma senza scopo.

E quale sarebbe il motivo?

Semplice, perché sei vivo e vuoi continuare ad esserlo.

E lo scopo?

Ottenere qualcosa che credi di non avere.

E come posso allora rendermi conto di averlo?

Dipende cosa.

Per esempio un partner?

Da qualche parte ti sta aspettando.

Ma io in questo adesso sono molto solo.

Non è vero. Ci sono io.

Ma tu sei me.

E chi meglio di te ti conosce così a fondo?

Potrei dire che io stia vivendo esclusivamente in attesa di quei momenti particolari di realizzazione? Demone rosso – 141 – dicembre ecc. (riferito alle più importanti rivelazioni precedenti che si sono avverate).

No, quelle sono un’altra esperienza molto particolare, ma la tua è più una mancanza di fiducia in quanto chiedi continuamente delle prove che sai non posso darti.

Avevi già scritto qualcosa in merito.

Posso comunicare? (non ricordo a cosa mi riferissi di particolare)

Si a fatica agli inizi.

Fa male?

No.

Sono i dubbi che mi creano tanti problemi?

In un certo senso è più corretto dire che è la mancanza di fede (se proprio vuoi, anche mancanza di fiducia)

Un circolo vizioso insomma, dove la fede arriva o improvvisamente e per caso, oppure in seguito a qualche sporadica “prova”?

Più o meno. Comunque in entrambe queste situazioni sei in grado di afferrare la profondità dell’essenza in gioco. Perché poi ne dubiti?

Ora ti do io una risposta. Tieniti forte: ne dubito perché non sono più nel qui e ora!

Non proprio. Tu sei sempre nel qui e ora. La differenza è non averne la conoscenza più intima ma solo quella superficiale.

E la conoscenza superficiale com’è?

Distratta dall’illusione della tua creazione.

Credo che in me ci sia qualcosa che non quadra. Da una parte so cosa voglio, ma il mezzo per ottenerlo non mi si presenta. So che esiste. So che prima o poi arriva, ma intanto non mi diverto più in questa vita. Vorrei tanto lasciarmi andare fino a che non sarà il momento giusto, ma lasciarsi andare non è la soluzione migliore. Poi mi rendo di nuovo conto che nulla di ciò che conosco ha senso (apparente).

Fai bene a dire “apparente” perché è proprio così. Se vuoi andare in Portogallo sai che devi affrontare il viaggio e ciò non ti risulterebbe di peso. Perché invece il viaggio verso la realizzazione dei tuoi desideri ti risulta così pesante?

Forse perché ne dubito. Dubito di poter giungere di punto in bianco a quella situazione. Ne dubito perché non vedo la “strada” scorrere attorno a me. Non vedo cartelli che riportano una distanza sempre minore. Non sento questo avvicinarsi bensì mi sembra di sperimentare le catene di Prometeo mentre un’aquila mi dilania il fegato. Vedo la luce che vorrei dare affievolirsi e ho paura che si spenga.

La tua luce non può spegnersi così facilmente. Alimentala con il sorriso e con il cuore. Portala a risplendere sempre di più attorno a noi e dentro di noi. Usala per toccare chi ha la benedizione di riceverla. Non aspettare di esserlo: sii e basta. Lascia fare a me tutto il lavoro. Permettimi di manifestarmi nella mia più alta espressione.

Dammi tutta la forza per sopportare. Dammi la forza per intervenire dove posso farlo. Dammi la conoscenza per poter sapere cosa fare e quando. Dammi la conoscenza di cosa sia preferibile fare.

Le hai già tutte. Devi solo ascoltarmi quando ti parlo.

Ero io a parlare?

No! Io!

---

Mi sto annoiando. E l’unica cosa che ho in previsione di fare mi da un po’ fastidio.

Non è vero che ti da fastidio. Sei contento che ti porti un diversivo.

Sto arrivando ad una conclusione. Devo essere solo un co-pilota per permetterti di essere?

Dici benissimo. Tu sei il co-pilota che esprime le sue sensazioni sul percorso che io ti aiuto ad affrontare. Tu devi avere fiducia in me come io devo averla di te.

Sono stanco. Sono così stanco che non riesco a dormire.

Come se non dormissi… Si lo so cosa intendevi.

---

Ok. Ora dò sempre a te la colpa di tutto.

E fai bene. Sono proprio sempre io a fare qualsiasi cosa. Essere è una sola cosa, uguale ovunque e in qualsiasi momento.

---

Per quanto riguarda la mia salute… Sinceramente, è tutto solo psicologico?

In parte si.

Faccio una figura di m***a allora... benissimo, ci mancava solo questa…

Non dire così adesso, aspetta i risultati degli esami e poi lo posso dire…

Cosa lo puoi dire?

(… nessuna risposta….)

Ok, allora sono proprio diventato un caso senza speranza…

Non è vero.

Continuo ad essere confuso, e deluso, e stanco, e senza senso… anche se oggi sono stato bene con A. sulla chat di messenger. Tutto si risolve in quei pochi attimi, poi di nuovo delusione, il vuoto. Anche domani sarà lo stesso.

---

Cosa ti posso dare, oltre l’amore e la vita?

Tutto ciò che puoi darmi sono proprio queste due cose.

0 commenti:

Posta un commento