mercoledì 16 gennaio 2013

2012 – parte 8

di Massimo Enzo Grandi – tra il 20121128 e il 2012

Ma quante bellissime cose ho potuto rileggere durante la trascrizione al pc di questi miei scritti…

Lo so. Ti ho anche già detto che ti fa bene rileggerli.

Si, comunque sono anche deluso per il modo come spesso insisto a chiedere delle cose già dette e risposte…

Che è quello che comunque farai ancora. È più che normale. Non smetti di essere impaziente da un momento all’altro.

Grazie. Grazie. Grazie. Se penso a come mi sentivo poco meno di un mese fa devo dirti un grande Grazie per essermi stato vicino malgrado il mio comportamento e la mia sfiducia nei tuoi confronti.

Anche Gesù in alcuni casi dubitò di me. E come ben sai era già molto più avanti di te.

In senso lato comunque, visto che noi siamo sempre una cosa sola: Dio, e non abbiamo un tempo e un luogo separati ma bensì un unico Qui e Ora.

Esatto. La sua figura è un vero esempio che ti aiuta a scoprire parti di te che a volte dimentichi di avere.

E con ciò intendi anche la capacità di resuscitare i morti – o almeno è latente in noi…

Proprio così…

Posso chiederti un seme per la notte da abbinare ai Fischi in ascensore? (fischi nelle orecchie + elevazione in ascensore, naturalmente) … se non è troppo tutto insieme…

Non è mai troppo se riesci a farli contemporaneamente. Però prima devi dire almeno una volta la preghiera.

Fatto!

Immagina, che quando l’ascensore scompare ti trovi negli abissi dell’oceano.

Ok. Faccio il possibile…

Man mano che l’immagine dell’ascensore sparisce, tutto acquisisce un tono molto scuro e gli abissi sono solo dei riverberi di luce appena percettibili. Cerco di mettere a fuoco qualcosa ma non vi è … nulla. Solo la sensazione di non sapere cosa creare con la mia idea di abisso dell’oceano. Sforzandomi per cercare di capire cosa succede attorno a me non realizzo la “realtà” della pressione di quei milioni di litri d’acqua. Non realizzo neppure la necessità di respirare. Non penso al motivo per cui sono lì e dove sto andando e cosa sto facendo… ecco! Ho capito, ci sono arrivato!

C’ero? Non c’ero? Sognavo? Sogno? Solo Sono!

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Come mai faccio così fatica a scrivere?

È colpa mia, sono occupato a tenere a bada tutto ciò che potrebbe far male.

Per esempio?

Interferenze da parte di persona poco raccomandabile…

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La tua visione del mondo parte da un punto interiore che identifichi con il tuo essere, mentre invece è solo un punto qualsiasi nell’intreccio del tuo spazio/tempo. Se solo ti sposti nel tuo punto esteriore ti rendi conto di come tutto sia diverso da come ti appare. Cercalo questo punto! E quando lo avrai trovato sarai attorno al te di adesso.

Ok, allora proviamoci insieme…

Perché ti sei fermato? Fai ancora meditazione come prima…

Dove lo trovo il mio punto esteriore?

Dove puoi guardarti.

Allo specchio?

Anche.

Un riflesso? La sfera di cristallo, dell’acqua una superficie lucida?

Si, meglio se non è piatta.

Visto che non ho nulla di simile allora sono fregato.

Non preoccuparti che qualcosa trovi.

Pendolo?

Si, benissimo.

Lo guardo ma non vedo nulla.

Adesso. Provaci ancora.

Come posso avere più certezza in quel che faccio?

Non pensarci troppo e basta. Quello che arriva va tutto bene comunque.

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Prega.

Hai ragione, non lo faccio abbastanza. Inoltre mi perdo in cose che non riconosco mie.

Non puoi vedere ancora il motivo di tutto ciò ma comunque sappi che c’è. Arriverà il momento in cui tutto avrà senso e sarai felice di esserci arrivato in questo modo. Non smettere mai di avere fede in ciò che ti dico. Credi in me, amami, accettami e lasciami fare ciò che devo fare per tuo tramite. Io faccio tutto per tuo tramite.

Se io vivo, anche tu vivi.

Proprio così.

Se domani arriva qualcosa è perché doveva arrivare, lo stesso se non dovesse farlo.

Eh già. Tutto è come è perché è così che deve essere.

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Però non mi piacciono certe situazioni…

Troverai il modo di riparare.

Non ti chiedo come, ma spero non in modo cattivo.

Non ti preoccupare, non sarà in modo cattivo. Ma ti riscatterai al meglio.

Non vedo l’ora di lavorare con te.

Anche se non te ne accorgi ancora, lo stai già facendo.

Dammi dei ? da condividere.

Una sola cosa può luccicare. La tua vita.

Alle tue idee non puoi dare importanza….

…Lasciami scrivere…

Scusa…

Nella tua idea di bellezza puoi scoprire chi hai scelto di essere.

Alleggerire il peso degli altri ti aiuta a non pensare ai tuoi.

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(sono preso con varie introspezioni sul Tachione)

Sta tornando tutto nella normalità. Abbi fiducia in tutto ciò che fai. Non dubitare delle tue intuizioni. Continua a pensare all’Io Sono con la teoria del Tachione.

Sono io che scrivo… di nuovo…

No. Scrivi quello che ti ho detto, proprio con il principio del tachione. Semplice no?

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Mancano pochi minuti al mio compleanno e mi sono fatto un piccolo regalo. Tanto per complimentarmi per un testo che ho/abbiamo scritto ieri: “Fratelli” e che ho già pubblicato su Facebook.

Bellissimo davvero. Dovresti metterlo sulla pagina di “Utopia”

Dici?... cioè no… lo so che vorrei la si leggesse, mi sembra che non l’abbia letta nessuno a parte R.

Eppure credimi, è veramente bello quello che hai scritto.

Sono un attimo sfasato…

Va tutto bene, tranquillo.

Mi aiuti a riprendere la coscienza del Tachione come l’ho avuta ieri?

Eccola, non puoi prevedere cosa sarà ma vedi cosa sarà prima che lo sia.

Cioè, meglio ancora: come vedo e provo che sia – è!

Ma chi te lo ha suggerito così bene?

Il tachione stesso

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Non per nulla siamo molto indaffarati. Sembra proprio che l’ignoranza dilaghi più in fretta della cultura.

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Ti stai di nuovo dimenticando che sei tu a scegliere. Se vuoi, stanotte andiamo a fare un bel viaggio.

L’ultimo e il primo?

No, il primo di molti altri a venire.

Piacevole?

Si. Come puoi pensare che non sia piacevole?

Non ho trascritto la situazione ma suppongo riferito al viaggio previsto nella registrazione precedente.

Non è successo assolutamente nulla.

Lo dici tu.

Esattamente come tu dici che è successo qualcosa.

Ma io lo ricordo. Proprio come ricordo quella notte a Lisbona. Non significa nulla per te fartene una ragione e lasciare che le cose vadano come devono andare?

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Nuovamente perso nel nulla

E lo chiami nulla! Sapessi che fortuna che hai di essere dove sei adesso.

Beh, questo continui a dirlo ma spesso non me ne rendo proprio conto.

A questo punto vuoi che ti rincuori ancora, ma non lo faccio. Più tardi andiamo insieme a fare un giro.

23:56 mi sveglio dopo un pio d’ore di sonno, ricordo che ho fatto strani sogni ma non ne ricordo alcuno.

Sono i viaggi che abbiamo fatto insieme.

Ricordo anche che ho avuto belle ispirazioni prima di addormentarmi, ma ero troppo pigro per alzarmi e scrivere.

Sarebbe meglio se prendessi degli appunti ogni volta.

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Come posso eseguire costantemente il processo di pensiero tachionico in modo più consapevole e mirato?

Tenendolo presente senza dargli uno spazio di gioco tra un prima e un poi.

Posso dire che il mio pensiero è un tachione?

Si. È la definizione più vicina alla realtà che puoi avere al tuo livello di pensiero. Non intendevo che la tua idea in merito non è corretta, bensì la descrizione che ne dai è ancora troppo grossolana.

Ciò che vedi è veramente frutto del tuo pensiero.

Ma il mio “rendermi conto” del pensiero avviene nell’istante stesso “tachionico” o in quello “lucifero”`

In quello lucifero.

Ha a che vedere con l’angelo Lucifero?

No, è solo un caso di omonomia. Lucifero l’angelo è quello che regola l’elargizione della luce divina, e questo può farlo solo governando anche sulle tenebre.

Dunque ho già pensato prima di finire di pensare e ho già finito di pensare prima di finire di scrivere, ma ho finito di scrivere prima di aver finito di pensare un nuovo pensiero che ho già pensato.

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